In occasione dell’evento Noi Camminiamo in Sardegna 2023, un evento organizzato dall’Assessorato regionale del Turismo della Regione Sardegna, con la collaborazione di Terre di Mezzo e Fa' la cosa giusta!, ho avuto l’opportunità straordinaria di immergermi in un’esperienza unica, un viaggio che ha intrecciato la bellezza senza tempo del paesaggio sardo con le sue profonde radici culturali e i sapori deliziosi della sua cucina.
Per Noi Camminiamo in Sardegna abbiamo camminato contemporaneamente su 15 itinerari diversi lungo alcuni cammini e alcune destinazioni di pellegrinaggio (clicca qui per visualizzare la mappa con i 15 itinerari). A me è stata assegnata la destinazione di Luogosanto in Gallura.


alla scoperta di Luogosanto, il cuore spirituale della Gallura
Nel corso di questa esperienza grazie a Noi camminiamo in Sardegna, mi sono immersa completamente nella bellezza di Luogosanto e della Gallura.
Luogosanto è il cuore spirituale della Gallura: qui sorge la basilica-santuario di Nostra Signora di Locusantu, eretta nel 1218 dai primi francescani giunti sull’isola. Da allora questo comune in provincia di Sassari è meta ogni anno di migliaia di pellegrini che ogni sette anni possono varcare la Porta Santa.
Luogosanto ci ha accolto con il suo fascino autentico. In questo piccolo borgo sardo, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere tradizioni locali e scoprire la vera anima di questa regione. Con la sua atmosfera unica, Luogosanto ci ha regalato un’esperienza indimenticabile, fatta di scoperte culturali e delizie culinarie.




Ricetta tradizionali: il gusto autentico della sardegna
Partecipare all’evento Noi Camminiamo in Sardegna mi ha aperto gli occhi sulla connessione profonda e significativa tra cibo, territorio e antiche tradizioni di questa isola meravigliosa: un vero e proprio viaggio nel tempo, un ponte tra presente e passato.
Le ricette galluresi incarnano la storia, la cultura e l’anima di questa regione e sono state preparate con amore e dedizione dagli abitanti di Luogosanto che mi hanno aperto le porte delle loro cucine.

Tra i piatti più iconici della Gallura c’è la Zuppa Gallurese o Suppa Cuata cioè nascosta, perchè per dorare lo strato superficiale, il coperchio veniva coperto con la brace. Il nome suppa conserva il significato originale dal germanico dove suppa significa pane inzuppato (in italiano zuppa e in francese soupe stanno invece a indicare delle minestre).
La bellezza della Suppa Cuata risiede nella sua semplicità: questo piatto rappresenta il legame indissolubile tra il territorio gallurese e il cibo.
Ingredienti: pane raffermo inzuppato nel brodo di pecora, formaggio vaccino gallurese, prezzemolo o menta, pepe.

I Pulilgioni di bròcciu (ricotta) e càsgiu (formaggio) con scorza di limone grattugiato e un pochino di zucchero, sono una specialità sarda tradizionale, particolarmente popolare nella regione della Gallura.
La preparazione dei Pulilgioni è un’arte tradizionale tramandata di generazione in generazione in cui il brocciu viene mescolato con lo zucchero.

Le Panadas rappresentano un simbolo della generosità e dell’ospitalità sarda. Sono spesso preparate per le festività, le riunioni di famiglia e le celebrazioni, e condivise con amici e parenti. La preparazione delle Panadas è un’arte che richiede abilità e dedizione: la pasta viene stesa sottilmente e tagliata in cerchi; il ripieno viene disposto al centro di ogni pezzo di pasta che viene piegato; la pasta viene infine sigillata e spesso decorata con intrecci o bordi incisi.
Le Panadas vengono quindi cotte in forno fino a ottenere una crosta dorata e croccante che racchiude il ripieno succulento e saporito (di carne o di verdure).

La Gallura è una terra di tradizioni culinarie affascinanti. Tra i suoi tesori gastronomici, la Mazza Frissa (tradotto letteralmente in italiano pancia fritta). E’ un piatto versatile che può essere serivita come antipasto (per esempio per accompagnare le fave), come primo (per condire la pasta con l’aggiunta di pepe), o come dolce aggiungendo il miele o lo zucchero. Per preparare la Mazza Frissa gallurese, avrai bisogno di pochi ingredienti di base che riflettono l’approccio semplice e tradizionale della cucina: la panna fresca e la semola!

In questo viaggio di sapori in Gallura, non poteva mancare la frégula, pasta dalla forma unica e dal gusto inconfondibile, una preparazione tipica della Sardegna che racconta le tradizioni culinarie.
La frégula sarda è molto più di una semplice pasta; è un’opera d’arte culinaria che riflette l’attenzione e la passione dei sardi per il cibo.
La frégula ha subito una trasformazione affascinante negli anni, passando da una ricetta tradizionale radicata nella cultura locale a una base per piatti gourmet come quello in foto famosa in tutto il mondo. La sua evoluzione rappresenta un esempio di adattabilità e di capacità di evolvere senza perdere le radici.
dolci tipici della sardegna: gusti autentici da assaporare
I dolci tipici della Sardegna sono una delizia per il palato e una finestra aperta sulla ricca tradizione dell’isola: una vasta gamma di sapori genuini tutti da assaggiare!



I casgiatini sono dolci a base di formaggio, uva passa e scorza di limone, modellati in coni o forme cilindriche. La combinazione di dolce e salato rende i Casgiatini una prelibatezza unica.
Gli acciuleddi galluresi sono dei dolci tipici del carnevale, ora preparati tutto l’anno e in tutta la Sardegna. La pasta è modellata in piccoli cilindri attorcigliati fino a formare delle treccine, poi fritta e immersa nel miele caldo.
I papassini, con la loro tradizionale forma romboidale, rappresentano il dolce tradizione della Festa di Ognissanti. La preparazione dei papassini richiede un po’ di tempo per la preparazione della glassa che non può mancare!
I cucciuleddi sono anche noti come i dolci dello stazzo gallurese. Queste prelibatezze, ripiene di decotto di miele e frutta secca, vengono preparate e fritte fino a ottenere una doratura croccante. Dopo la cottura, vengono immersi nel miele sciolto e lasciati raffreddare.
p.s. Per dovere di cronaca confesso di averli assaggiati tutti (e sono buonissimi!).
ospitalità e condivisione gli ingredienti segreti
Pani, casu e binu a rasu
Il detto (pane, formaggio e bicchiere colmo di vino) riflette bene l’idea di condivisione e di accoglienza che ho trovato in Gallura: all’ora di pranzo o cena c’era sempre una grande tavolata allestita con ogni sorta di prelibatezza dove pane, formaggio e vino a rasu – ovvero abbondante! – non mancavano mai.
La condivisione dei pasti è un rituale importante. La tavola diventa un luogo di incontro e di connessione tra famiglia e amici, dove si raccontano storie e si creano legami. Durante i pasti, ho avuto l’opportunità di sedermi a tavola con gli abitanti di Luogosanto e assaporare insieme a loro i piatti preparati con sincero desiderio di accoglienza. Questi momenti non erano semplici pasti, ma vere esperienze di condivisione.


Grazie a…
l’Assessorato Regionale del Turismo della Regione Sardegna per aver reso possibile questa esperienza; a Terre di Mezzo per aver arricchito ulteriormente il mio bagaglio di emozioni e scoperte; a Ludovica, Monica, Marina e Claudio, miei compagni di viaggio, che hanno reso questa avventura ancora più speciale condividendo risate, storie e momenti di piacevole leggerezza; a Riccardo, la nostra guida, per la disponibilità e la pazienza; agli abitanti di Luogosanto che hanno condiviso con me ricette e storie di cucina facendo in modo che la mia esperienza attraverso i sapori fosse unica e straordinaria